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Cosa mangiare a Enna: 6 specialità da gustare

Enna

, pittoresca città nel cuore della Sicilia, non è solo nota per i suoi paesaggi mozzafiato e la sua ricca storia, ma anche per la sua deliziosa gastronomia.

Influenzata da varie culture nel corso della storia, la sua cucina è una miscela unica di sapori mediterranei e ingredienti locali che riflettono il passaggio e la dominazione di diverse civiltà, tra cui greci, romani, arabi, normanni e spagnoli i quali hanno inevitabilmente lasciato il loro segno anche nel modo di preparare un piatto o confezionare determinate pietanze secondo specifici usi e costumi in voga all’epoca.

E proprio questi specifici usi e costumi sono la motivazione che ha spinto noi di Ristoranti in Sicilia ad avventurarci in quel di Enna, alla scoperta di piatti tipici che incarnino alla perfezione la lunga tradizione tramandatasi negli anni.

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Curiosi di conoscere quali sono questi irrinunciabili pietanze, di cosa sono composte, come vengono servite e magari dove reperirle? Seguite il nostro itinerario goloso, allora!

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Un dettaglio del celebre lago di Pergusa, luogo mitico che si dice abbia dato origine alla storia del Ratto di Persefone.
Foto di Salvatore Ingala’s sister – Pubblico Dominio (CC0)

 

Cosa mangiare a Enna: 6 specialità da gustare

 

1) Gâteau di riso all’ennese

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Immagine generata tramite IA

Il Gâteau di Riso all’ennese è un’amatissima specialità cittadina.

Piatto iconico della tradizione, esso affonda le sue radici nella storia agricola della città. Si ritiene infatti che, questa speciale ricetta, abbia avuto origine nel XIII secolo, quando Enna era nota per le sue vaste risaie.

Creata come un modo per utilizzare il riso cotto avanzato, il gâteau di riso all’ennese rappresenta oggi una delizia culinaria di tutto rispetto, reperibile tutto l’anno e praticamente ovunque: dai ristoranti e le trattorie tipiche a locali adibiti ad apericene ed happy hours con consumazione di stuzzichini e piatti veri e propri, passando per pasticcerie, bar con servizio pranzi/cene veloci e persino supermercati dotati di reparti gastronomia ben forniti.

In cosa consiste questo piatto? Beh, ovviamente riso (possibilmente già precotto o avanzato da una precedente preparazione), zafferano, caciocavallo ennese (o qualora non fosse reperibile anche Parmigiano o Grana), uova sode, carne di manzo macinata, piselli, salsa di pomodoro e pangrattato.

Condito talvolta anche con melenzane fritte tagliate a dadini o a fette oppure con salumi e formaggi locali, il gâteau viene preparato unendo per l’appunto al riso gli ingredienti scelti che, naturalmente, vengono cotti separatamente al fine di evitare di scuocere i chicchi.

Ben miscelato con lo zafferano, il formaggio e le uova, esso raggiunge infine una consistenza cremosa ed aromatica, perfettamente bilanciata e pronta per essere versata in una tortiera e cotta in forno fino al raggiungimento della perfetta doratura e croccantezza.

Tipicamente servito a fette spesse, per consentire di assaporare appieno i suoi golosi strati, il gâteau all’ennese è forse un piatto non particolarmente indicato a vegani e vegetariani né tantomeno ai salutisti amanti della linea, ma che tuttavia vi consigliamo di assaggiare almeno una volta, se vi ritrovate in visita ad Enna. Ricco, indulgente, saporitissimo, questo piatto offre una deliziosa esperienza gastronomica più che memorabile.

Credeteci quando vi diciamo che le vostre papille gustative vi ringrazieranno (e probabilmente imploreranno il bis). Non c’è piatto migliore e più confortante di questo abbraccio di ingredienti fatto con amore e condito alla perfezione: una teglia di bontà che trasporta direttamente nelle strade baciate dal sole della Sicilia, in mondi di sapori antichi e rinfrancanti come un abbraccio dalla persona che più amate.

 

2) Polpettone al latte all’ennese

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Foto di elenahramova su Freepik – Premium Content

Più comunemente chiamato polpettone alla siciliana, il polpettone al latte all’ennese è un delizioso secondo piatto, considerato il piatto domenicale per eccellenza (anche se lo si può consumare in qualsiasi giorno della settimana).

Preparato sfruttando un ingrediente per molti inconsueto, ovvero il pane raffermo – la cui mollica viene ammollata nel latte – questo piatto consiste in un godurioso insieme di carne di manzo macinata ed uova, con le quali creare un unico impasto.

Ben compattato e spianato come fosse un foglio abbastanza solido, l’impasto può essere condito di prosciutto e provola, caciocavallo o piacentino ennese e salumi o ancora uova sode e verdure come spinaci, cicorie, biete, piselli.

Arrotolato su se stesso al fine di conferire l’aspetto tipico allungato e tondeggiante, il polpettone viene cotto sia in ampie padelle – avendo cura di farlo rosolare uniformemente su tutti i lati – che in forno, lasciando che il calore si distribuisca lentamente ed omogeneamente sulle carni ed all’interno, cuocendo il tutto in maniera impeccabile.

Ottimo se servito con un sugo o con un fondo bruno dato dalla riduzione dei liquidi di cottura della carne stessa, il polpettone al latte all’ennese si consuma preferibilmente tiepido e tagliato a fette piuttosto spesse e ”grezze”, così da apprezzare le diverse consistenze.

Sebbene ritenuta una ricetta ”casalinga”, il polpettone è reperibile anche in ristoranti di una certa fama, oltre che in rosticcerie, osterie, trattorie tipiche e locali dediti a quella cucina rustica che sappiano esaltare e far riscoprire ai commensali tutti i sapori del passato.

Noi di Ristoranti in Sicilia ne siamo dei grandi estimatori e spesso, quando non riusciamo ad avventurarci fino ad Enna per gustarne delle fette, cerchiamo di replicarne gusti e consistenze in casa nostra. Ci riusciamo? Beh, non sempre… !

Magari riusciamo anche ad ottenere polpettoni esteticamente appaganti, ma il gusto autentico, cari nostri lettori, va provato sul luogo. Per cui, se vi trovate ad Enna e un certo languorino vi assale, non fatevi mancare un assaggio di questo delizioso piatto (a meno che non siate vegetariani o vegani, ovvio!)

 

3) Buccellati ennesi

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Foto di lauro55 su Adobe Stock – Licenza standard

Diffusi in tutta la Sicilia con diversi nomi, tra i quali il più generico cosi duci, i buccellati ennesi sono squisiti dolcetti dall’antichissimo retaggio storico.

Nati apparentemente già nell’Antica Roma e diffusi soprattutto nel corso delle festività, questi dolcetti sembrerebbero contendersi diverse etimologie.

Se una infatti farebbe un improbabile riferimento al buccellato come pane da spezzare e portare alla bucca (la bocca), l’altra – più accreditata ed ancora oggi utilizzata per giustificare la forma tipica dei dolcetti – farebbe riferimento all’usanza romana di creare dolci di acqua, semola, fiore di farina di qualità differente in base a coloro ai quali era destinato ma accomunati da una caratteristica: un buccello, ovvero un foro nel mezzo che servisse sia ad una conservazione più lunga ma anche ad un facile trasporto soprattutto da parte di legionari e naviganti.

Oggigiorno divenuti un piatto della cultura ennese, i buccellati altro non sono che piccoli dolcetti dalle forme diverse (da non confondere col buccellato tradizionale che ha una forma di ciambella) derivati da una base di pasta frolla contenente un ripieno di fichi secchi, uva passa, mandorle, scorze d’arancia o talvolta canditi o pezzetti di cioccolato.Un trionfo di dolcezza che culmina nelle bellissime decorazioni con la glassa di zucchero.

Consumati soprattutto durante il periodo di Natale, questi speciali dolcetti sono comunque reperibili tutto l’anno, soprattutto in bar, pasticcerie, gastronomie e laboratori dolciari che ne portano avanti la produzione con estrema dedizione e passione anche al di fuori del periodo festivo.

Sono dolcetti apprezzati universalmente, del resto come si può resistere alla crosta sfogliata e burrosa della pasta? Ed al delizioso ripieno che immediatamente richiama a storie millenarie di tradizioni tramandate di generazione in generazione e perfezionate poi nel tempo per creare queste delizie divine?

Noi non riusciamo proprio a farne a meno e siamo sicuri che, quando anche voi vi troverete ad assaggiare questi deliziosi dolcetti, non riuscirete a non essere sopraffatti dall’eccitazione e dal puro piacere di una incredibile danza di sapori.

 

4) Frascatula al finocchietto selvatico

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Immagine generata con IA

Piatto che abbiamo avuto modo di presentarvi durante il nostro itinerario goloso a Trapani, la frascatula è un piatto molto diffuso anche nella città di Enna, soprattutto nella sua golosissima variante insaporita con il finocchietto selvatico.

Denominata anche polenta del sud, essa differisce da quella trapanese (che prevede l’utilizzo di semola di grano duro fatta a palline) per la sua preparazione a base di farina di mais talvolta mescolata a farina di grano duro.

Cotta lentamente al vapore – avendo cura di mescolare per bene, onde evitare che la farina si incolli sul fondo del tegame, bruciandosi e conferendo uno sgradevole retrogusto amarognolo – la frascatula ennese viene per l’appunto condita principalmente con finocchietto selvatico, possibilmente raccolto fresco nelle campagne cittadine.

Diffusa anche nelle varianti con cicoria selvatica oppure con la borragine, la frascatula ennese è un piatto che sa come farsi ricordare, grazie al suo sapore intenso, avvolgente e corroborante il quale ben si sposa con il gusto deciso e leggermente amarognolo delle verdure spontanee campestri.

Noi di Ristoranti in Sicilia abbiamo avuto modo di gustarla anche con una piccola aggiunta di lardo e pancetta: una delizia strepitosa, perfetta soprattutto se gustata ben calda quando fuori le temperature sono al ribasso. Consigliatissima!


5) Pane Dittaino DOP 

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Foto di Racool Studio su Freepik – CC0

Ottenuto da un impasto preparato con semola rimacinata di grano duro, questo prodotto di panetteria nato nell’entroterra ennese – tra i paesi che costeggiano il fiume Dittaino – è non soltanto un simbolo della cultura cittadina di Enna ma un alimento cult, a tutti gli effetti parte delle eccellenze dell’arte bianca (ovvero quella della panificazione) siciliana.

Insignito del riconoscimento di denominazione origine protetta (DOP), il pane Dittaino, comunemente chiamata anche pagnotta del Dittaino altro non è dunque che una forma di pane. Si, sappiamo cosa pensate. “Tutto qui? Può il pane essere considerato un piatto immancabile della cucina ennese?” Beh… ovvio che sì!

La sua crosta dura ma elastica, con un interno sofficissimo e compatto al punto da richiedere una certa maestria nel taglio, al fine di non rovinarne l’alveolatura della mollica; la tipica forma circolare ed il colorito ambrato ed uniforme; il suo profumo caratteristico, conferito dalla legna sul quale cuoce lentamente..

Insomma, più che semplice pane, la pagnotta del Dittaino è un capolavoro dell’arte della panificazione. Facilmente reperibile in commercio, anche già affettato, questa deliziosa nuvola di pane è spesso servita accompagnata semplicemente un filo d’olio extravergine (ed in particolare quello proveniente dalle colline ennesi, anch’esso a marchio DOP) o, in caso di aperitivi e stuzzichini, con un companatico di Piacentinu Presidio Slow Food Ennese, capocollo di suino nero dei Nebrodi, salamelle al pistacchio di Bronte ed altri deliziosi salumi e formaggi locali.

 

6) Piacentino Ennese 

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Foto di HaguardDuNord – CC BY 4.0

Conosciuto anche col nome siciliano di piacentinu ennisiil Piacentino altro non è che un formaggio siciliano prodotto con latte di pecora intero e dalla caratteristica forma cilindrica con facce piane (o leggermente convesse) dal diametro solitamente di una ventina di centimetri circa.

Caratterizzato dall’aggiunta di zafferano di provenienza tipicamente Ennese (sebbene la coltivazione di zafferano ad Enna e provincia sia piuttosto sperimentale) e grani di pepe nero, questo formaggio non soltanto spicca tra gli altri formaggi siciliani per il suo inconfondibile colore giallo – arancione ma soprattutto per lo spiccato sapore lievemente piccante e decisamente sapido.

Insignito – così come il pane di Dittaino – del riconoscimento di Denominazione di Origine Protetta (DOP) con il nome di Piacentinu Ennese, questo formaggio è dal 15 febbraio 2011 un vero e proprio status symbol della cultura ennese riconosciuto a livello europeo.

Prodotto principalmente ad Enna e nei comuni limitrofi di Aidone, Assoro, Barrafranca, Calascibetta, Piazza Armerina e lungo tutto il libero consorzio comunale di Enna, questo speciale formaggio è reperibile praticamente ovunque in città.

È possibile infatti degustarlo in caseifici aperti al pubblico, agriturismi, ristoranti tipici e persino gourmet, trattorie ed anche supermercati. Noi confessiamo di esserne particolarmente ghiotti e del resto, come potremmo non esserlo, con una creazione così stuzzicante da accendere i sensi in un’esplosione di pura delizia?

Questo formaggio ricco e audace è secondo noi, una perfetta esemplificazione di tradizioni secolari perfezionate per conferire grandiosità ad una pietanza già naturalmente straordinaria.

Il suo distinto aroma emanato dal corpo dorato; l’armoniosa miscela di intense note di zafferano accuratamente bilanciate dal calore ardente dei grani di pepe nero; la consistenza sublime, soda ma al tempo stesso cremosa… Noi abbiamo già l’acquolina al sol pensiero di poterne mangiare al più presto una abbondante porzione!

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Immagine generata con IA

Okay, appassionati lettori. Abbiamo scritto e detto abbastanza per oggi, e abbiamo elencato ben 6 cose che, se passate da Enna, dovete assolutamente assaggiare.

Dal momento in cui si affondano i denti nell’iconico gâteau di riso all’ennese, splendida pietanza condita di abbondante di ragù o di ingredienti ricchi di umori come salumi e formaggi, sarete trasportati in un reame dove il sapore regna sovrano. Ma questo è solo l’inizio!

La cucina ennese vanta infatti altre pietanze decisamente appetitose come  la frascatula, sostanziosa e soffice crema di farina di mais e finocchietto selvatico che vi scalderà la pancia e l’anima allo stesso tempo. E non dimentichiamo i buccellati, capolavori di pasta sfoglia ripieni di frutta secca e tradizione sicula da addentare con avida lussuria. E che aggiungere poi riguardo al Pane di Dittaino o al Piacentinu Ennese?

Ogni boccone di questi piatti è una pura sinfonia culinaria dove gli ingredienti si fondono perfettamente per creare sapori sbalorditivi che vi faranno desiderare di tornare quante più volte possibili per fare delle grosse scorpacciate e magari tornare a casa con un bel bottino di prelibatezze da condividere con chi amate o mangiare da soli ogni volta doveste sentire la mancanza delle incredibili esperienze culinarie in quel di Enna.

Venite a visitare Enna e godere di una incomparabile esperienza di gusto: siamo sicuri che le vostre papille gustative vi ringrazieranno!

(origine dell’immagine di copertina)

 

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