Siamo stati a Messina, la città dello stretto, dove già eravamo stati altre volte per provare un po’ di buona cucina, soprattutto a base di pesce. E dato che tra una cosa e l’altra dovevamo passare dalla città per un paio di giorni, non ci siamo fatti mancare la possibilità di provare un altro locale che avevamo sul taccuino: il Siciliano!
Il Siciliano – La Location
Indicazioni stradali: Via G. Garibaldi, 112
Orari di apertura: LUN-DOM 12:00 – 15:30 e 19:00 – 00:30
Telefono: 090712852
Sito web: ristoranteilsiciliano.it
Dall’esterno non si apprezza subito, dato che i tavoli presenti nel piccolo dehor sono piuttosto semplici e moderni, e le larghe vetrate riflettono molta luce, per cui senza focalizzare l’occhio risulta difficile percepire quanta sicilianità ci sia dentro.
Ma una volta varcata la soglia, è chiarissimo quanto sia tutto arredato in modo molto ispirato: dai tavoli con maioliche ai segnatavolo con stampati gli assi delle carte siciliane, passando dall’uso di legno e colori molto siculi come un verde fico d’india e l’arancione, impossibile non notare questa piccola ma adorabile cura nei dettagli che immerge in un’atmosfera molto siciliana.
Certo, gran parte di questo piccolo spettacolo è destinato agli occhi dei turisti, ma è tutto comunque molto gradevole e mette a proprio agio. E soprattutto, ci ricorda che abbiamo parecchia fame!
Sfogliamo il menu e ci accorgiamo che ci sono davvero tante interessanti proposte, menu (eh!) solo cartaceo, però ben realizzato e ben disegnato, per cui possiamo approvare. E il personale è gentilissimo e disponibilissimo per ogni tipo di chiarimento sulle pietanze o su abbinamenti da consigliare tra vino e pietanze.
Fin qui, davvero tutto bene. Si entra in una bella atmosfera, il ristorante vi “coccola” con le sue luci soffuse e l’arredamento particolare, e i tavoli con maioliche vi dicono già che qua si mangia siculo. È il momento di passare ai piatti!
Il Menu
Considerato che ci troviamo a Messina, ci si aspetterebbe di trovare come protagonista il solo pesce, ma da il Siciliano sanno quanto in fondo la Sicilia non sia solo mare, ma anche comunità dell’entroterra molto montane che amano i piatti a base di carne. Per cui, nel loro menu c’è sia di quello che di quello.
Se volete, potete lasciare da parte ogni velleità di scelta e buttarvi su una “semplice” degustazione, o di mare o di terra, composta in entrambi i casi da una selezione di antipasti e da un bis di primi (€35,00 a persona per la degustazione di mare e €28,00 per quella a base di terra).
Se invece volete tuffarvi appieno nel menu, beh, non avrete di che rimanere delusi di certo! Tante le idee sfiziose per cominciare il pranzo o la cena, e non a caso tra i più gettonati figurano piatti che si chiamano misto sfizi mare (€18,00) e misto sfizi monte (€13,00). Ma non sottovalutate anche particolari proposte come la caponata di pesce spada (€8,00).
La nostra scelta personale è stata più “sempliciotta”, forse perché eravamo tirati coi tempi, forse perché in fondo le fritture sono sempre gradite, abbiamo optato per le Bombe di Patata, ovvero delle crocchettone di patate formato XXL, due con verdure e due con speck. Con otto euro un antipasto che va bene per due persone, dato che da soli è un po’ impegnativo da affrontare. Non che ci tiriamo indietro eh… abbiamo una reputazione da difendere!
Tra i primi, saltano all’occhio delle delizie niente male come le spaccatelle alla ghiotta di stocco (condite con stocco alla messinese, quindi con il tradizionale sugo fatto con cipolla, capperi, olive, pomodoro, patate, €14,00) o l’immancabile Risotto alla pescatora (€16,00).
Non ci siamo appuntati (o non abbiamo visto) primi di terra nel menu, per cui non possiamo parlarne; invece tra i secondi le proposte di carne abbondavano (braciole, hamburger, cotolette, grigliate… ma a leggerli ingolosiva in particolare la Barbarossa, una tagliata di pluma di suino siciliano alla griglia da €20,00). In ogni caso, abbiamo voluto continuare il percorso con due piatti a base di pesce.
Ed ecco quali: le braciole di pesce spada alla Messinese, sostanzialmente degli involtini di pesce spada con dentro formaggio pecorino, grana e mollica, aromatizzati da prezzemolo e basilico, €16,00) e i trancetti di tonno con cipolle in agrodolce (€16,00), entrambi i piatti già serviti con una buona porzione di insalata mista ad accompagnare.
Le braciole: semplicemente divine, il pesce spada tagliato più sottile del solito consentiva di avvolgere i sapori del ripieno senza mai sovrastarli, per un insieme che al palato risultava perfettamente bilanciato e gustoso.
Quanto al tonno, le cipolle in agrodolce indovinate e ottime per andare a bilanciare le note più sapide del pesce, che ci è sembrato davvero freschissimo anche se dobbiamo, ahinoi, muovere una piccola critica: forse dovuto allo spessore dei tranci, in cucina hanno sicuramente optato per una cottura più lunga, onde evitare che il cuore del pezzo rimanesse freddo o peggio, crudo.
Ne è risultato purtroppo che le parti più esterne dei trancetti fossero alquanto asciutte, con le carni del tonno che non sono rimaste morbide come di consueto. Un vero peccato, dato che era condito alla perfezione. La cipolla mitigava un po’ la situazione e migliorava la texture complessiva, ma il difettuccio rimane: vorrà dire che torneremo per riprovarlo e darne un giudizio più completo!
Anche perché non abbiamo parlato delle pizze, che prima o poi dovremo pur assaggiare, per cui il nome il Siciliano di Messina rimane sul nostro taccuino. Si richiede una seconda visita… (soprattutto viste le pizze speciali di cui abbiamo letto, tra cui citiamo giusto la Trinacria, con julienne di zucchine, mozzarella affumicata, fiordilatte, prosciutto cotto e crosta di parmigiano. Ci torna la fame solo a pensarci).
Non ci siamo soffermati per un dessert perché comunque, al netto di elogi e critiche ai secondi da noi scelti, le porzioni erano sicuramente generose e il nostro stomaco era già pronto a tirar fuori la bandiera bianca!
Graditissimo per cui è stato l’amaro gentilmente offerto dalla casa, un amaro particolare con note di arancia e caramello che emergevano in modo quasi soffice, senza pungere, chiudendo in modo molto rotondo il gusto complessivo di questo alcolico (e se volete provarlo, date un’occhiata al box in fondo all’articolo).
Conclusioni
Dunque, è il momento di tirare le somme e dire un po’ se questo il Siciliano merita una visita da parte vostra: secondo il nostro parere, si. Perché le proposte sono molte e molto appetitose, perché il locale è carino e, ultimo ma non ultimo, per una posizione decisamente strategica, a una manciata di minuti a piedi dalla Stazione Centrale di Messina e letteralmente a due passi dal centro storico.
Sui prezzi, va detto che non sono tra i più economici della zona, ma neanche tra i più cari. Un giusto compromesso che vi vedrà, per una cena media, spendere tra i 30 e i 40 euro a persona: non ci è sembrato eccessivo, tra l’altro perché a seconda delle vostre scelte potrete anche scendere intorno ai 20 / 25, come detto le porzioni sono molto buone.
Per cui, anche se con un minimo di riserva, ci sentiamo di dire che per una cena o un pranzo che vi sazi e vi accarezzi il palato con dei buoni sapori, potete andare con fiducia al ristorante Il Siciliano a Messina. L’ambiente è carino e i piatti abbondanti e gustosi: alla fine, che si può volere di più?
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Distilleria Belfiore – Amacardo Red, Amaro di Sicilia Prodotto con Erbe Aromatiche Locali
Il Carciofino selvatico dell’Etna è l’anima di Amacardo. Questa pianta endemica delle aree collinari etnee, già in auge fin dall’antichità e protagonista sulle tavole per oltre metà del secolo scorso, rinomata per le sue straordinarie virtù antiossidanti e depuranti, si fa materia prima indispensabile per i gli Amacardo che esprimono a pieno la loro sicilianità. Amacardo Red durante la produzione incontra le scorze d’arancia siciliana e le erbe aromatiche per un profilo morbido e armonico. Profilo: Al naso un profumo agrumato e intenso, seguito al palato da note equilibrate di caramello e erbe aromatiche.
